Direttamente dalla terra dell’immortale Regina ecco materializzarsi al Circolo Illusionisti di Roma Drummond Money-Coutts, alias DMC.
Giramondo di professione, incastonato tra la TV e la rete di Netflix eccolo con l’immancabile valigia e senza nemmeno aver pagato il canone mensile.
Una lecture non lecture.
Una sorta di intervista magica, che sviscera esperienze che vanno dalle riprese e l’editing televisivo al close-up fino ad arrivare alla sua filosofia di vita.
Ovviamente immancabili i mazzi di carte DMC. “Non li vendo”, dice lui. Ma comprateli.
In questo mi ricorda un altro (venditore) inglese. Vagamente.
Mazzi ben fatti. Raffinati. Versione classica o con alfabeto. E con una marcia in più. Direi una retro-marcia in più. A buon intenditore poche parole.
Lettere sapientemente mischiate formano nomi di cose o persone dando una prospettiva diversa alla cartomagia classica.
Qualche altro effetto qua e là. Soprattutto una versione di Invisible Deck davvero invisible. Ottimo.
Il rispolvero di una forzatura fa svegliare la memoria della folla.
Ma la lecture non lecture è sicuramente incentrata sulle esperienze. Sul come. Sul dove. Sul quando. Domande e domande si susseguono incessanti.
E ne esce un insegnamento spesso sottovalutato. Ciò che conta.
Il concept, i contenuti, l’idea e il timing. L’effetto è secondario.
Paragoni culinari illustrano il significato di questa filosofia e spianano la strada verso il ritorno nell’etere. Con nuovi progetti a portata di schermo. E di click.
Ci lascia con un biglietto da visita che a vederlo vale e costa più di una partecipazione a un matrimonio. I dettagli.
Good job Drummond.
In una parola: fotogenico.
RompiCUBI Trading Discussioni presidenziali Introducendo DMC Vedrai come finisce… L.U.C.A. Invisible deck! Prendi una carta “a caso” Sassolini nelle scarpe Così almeno capite Hai qualche spicciolo? Otto in buca d’angolo Selfie di rito